Saper leggere l’etichetta dell’acqua può aiutarci a scegliere la migliore in base alle nostre esigenze: i valori da prendere in considerazione sono questi.
Meglio bere l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia? Quella liscia o quella frizzante? Le acque sono tutte uguali? L’acqua ha una data di scadenza? Può succedere che un tipo di acqua piuttosto che un altro faccia male al mio organismo?
A queste domande esistono domande in parte oggettive e in parte soggettive. Prendiamo ad esempio la questione acqua liscia vs. acqua frizzante. In questo caso la preferenza e le esigenze personali giocano un ruolo importante e dunque non esiste una risposta oggettiva alla questione.
Per quanto riguarda la data di scadenza, invece, potremmo dire che più che di una scadenza dovremmo parlare di decadimento dei minerali. Inoltre bisogna considerare anche i contenitori dell’acqua: la plastica, ad esempio, potrebbe rilasciare nell’acqua alcuni elementi se non usata o conservata nel modo corretto.
Conosci questi valori sull’etichetta dell’acqua? Così la scegli più consapevolmente
E invece le tipologie di acqua? Ebbene, le acque che troviamo in bottiglia non sono tutte uguali e a confermarlo sono anche le etichette riportate sulle bottiglie. Ma quanti di noi si sono mai soffermati a leggerle? E, soprattutto, quanti di noi sono davvero in grado di farlo?
La presenza di alcuni valori dell’acqua può essere importante ad esempio per chi ha specifiche esigenze di salute o sta seguendo regimi alimentari particolari. Chi soffre di ipertensione dovrà preferire un’acqua più povera di sodio, mentre chi è a rischio di calcoli renali dovrebbe prediligere acqua poco pesante.
Quando ci troviamo davanti un’etichetta, dunque, impariamo a fare attenzione ai seguenti valori. Durezza: essa indica la quantità di calcare presente, che può risultare utile per le ossa ma dannoso per i reni. Residuo fisso: che definisce la quantità di sali minerali che rimangono dopo l’evaporazione di 1 L d’acqua a 180°.
In altre parole ci permette di scegliere tra un’acqua leggera (residuo inferiore a 50 mg/L) che stimola la diuresi e un’acqua ricca di minerali (residuo superiore a 1.500 mg/L) utile a scopi terapeutici.
Sodio: che indica la concentrazione di sodio presente nell’acqua. Una ricca di sodio è ottima dopo l’attività sportiva, mentre una povera è indicata per chi soffre di pressione alta. Infine il pH: che indica il grado di acidità dell’acqua. Nel caso di valori inferiori a 7 potrà aiutarci a digerire, mentre valori superiori a 7 saranno indicati per chi soffre di acidità di stomaco.
In generale conoscere la composizione dell’acqua che consumiamo può contribuire al benessere del nostro organismo, per questo è sempre una buona idea dare un’occhiata alle etichette.