Per abbassare gli esborsi legati alle spese inerenti la necessità di riscaldare la casa esistono degli accorgimenti utili ed efficaci, di quali si tratta.
La stagione fredda sta prendendo sempre più piede, nonostante a fine ottobre ed inizio novembre ci siano dei larghi tratti di bel tempo, Sole e temperature miti. Ma già da settembre hanno avuto luogo anche episodi gravi per via delle forti precipitazioni. Bologna e dintorni hanno subito gravi danni per via di allagamenti diffusi.
Presto o tardi poi, entro fine anno il freddo arriverà. E molte persone si preparano ad accendere i termosifoni per potere garantire calore a sufficienza negli ambienti domestici. Ma da quest’anno ci sono novità significative da tenere a mente.
Il governo italiano ha introdotto nuove misure per limitare il consumo energetico e affrontare l’emergenza energetica, seguendo le indicazioni dell’Unione Europea. Queste disposizioni prevedono delle limitazioni sui tempi di funzionamento degli impianti di riscaldamento, con l’obiettivo di contenere i costi e promuovere un uso più responsabile delle risorse.
A partire da quest’anno, non sarà più possibile superare la temperatura di 19°C negli ambienti domestici e negli uffici pubblici. E sempre il governo ha deciso di ridurre il numero di ore giornaliere di funzionamento dei termosifoni. La misura in questione verrà applicata in modo differente a seconda delle fasce climatiche in cui è suddiviso il Paese, con l’intento di adattare le normative alle specifiche esigenze climatiche delle diverse regioni.
Il piano nazionale prevede un accorciamento di 15 giorni nel periodo di accensione e spegnimento dei termosifoni, ritardando l’attivazione ed anticipando lo spegnimento. Ad esempio, nelle zone più calde, come la fascia A, il riscaldamento potrà essere acceso per sole 5 ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo, mentre nelle zone più fredde le limitazioni saranno meno severe.
L’Italia è suddivisa in sei fasce climatiche, dalla A (più calda) alla F (più fredda). Le nuove regole hanno un impatto variabile a seconda della zona:
Zona A: Isole e alcune località meridionali, dove il riscaldamento sarà limitato a 5 ore al giorno.
Zona B: Include parte della Sicilia e della Calabria, con 7 ore di riscaldamento al giorno.
Zona C: Comprende città come Bari e Catania, con 9 ore giornaliere.
Zona D: Copre regioni come la Toscana e il Lazio, con 11 ore di accensione.
Zona E: In questa fascia, che include gran parte del Nord, il riscaldamento sarà consentito per 13 ore.
Zona F: Le aree alpine e prealpine, dove non ci sono limitazioni.
Le esigenze climatiche locali influenzano le politiche di riscaldamento, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra comfort e sostenibilità energetica. Per risparmiare in bolletta riguardo ai consumi legati al riscaldamento, un grosso apporto è dato dalla manutenzione degli impianti di casa.
Caldaie ed emissioni vanno controllate periodicamente, e sono previste delle multe per chi non si mette in regola. Riguardo ai caloriferi, è obbligatorio per legge installare delle valvole termostatiche per regolare con più facilità la temperatura.
La temperatura deve essere al massimo di 19° negli interni. Si consiglia anche di fare uso di pannelli riflettenti da sistemare proprio tra termosifoni e muri, per ridurre la dispersione del calore. E controllare eventuali fonti di spifferi, agendo di conseguenza con il tapparle.
Sistemare tutte queste situazioni consentirà di avere una temperatura in casa costantemente gradevole, anche con un ridotto funzionamento degli impianti di riscaldamento. Il tutto facendoci anche risparmiare per la loro frequenza di utilizzo ridotta. Stare al caldo aiuta anche a ridurre il rischio di buscarsi un malanno di stagione.
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